Dal punto di vista artistico il capoluogo cela due perle preziose: la chiesa di S. Pietro, posta sull'omonimo colle e la ex chiesa di S. Daniele, sconsacrata e sottratta al culto nel 1959.
La chiesa dedicata a S. Pietro , patrono di Lamon, sorse nell'alto medioevo, ed è giunta a noi nella semplice e scarna struttura esterna attuale per giustapposizioni successive. L'interno è diviso in tre navate più' un coro poligonale. Due sono le sacrestie. L'arredo pittorico è databile intorno ai secoli XVI – XVII. Sono presenti affreschi di Marco da Mel, opere del Marescalchi e tele seicentesche attribuibili al pittore feltrino A. Zocco. Sull'altare laterale destro compare un'opera di F. Frigimelica raffigurante una Madonna con Bambino e S. Giovannino.Recentemente è stato restaurato l'organo del Callido datato 1600.
Ai piedi del colle di S. Pietro, sorge la chiesa di S. Daniele. La data di fondazione non è certa anche se alcune fonti fanno risalire la ricostruzione intorno ai primi decenni del seicento, su di una precedente cappella attestata per la prima volta nel 1529. Essenziale, ma dalle proporzioni più imponenti rispetto alla precedente, si differenzia per l'interno ad un'unica coperta a volta. La caratteristica più appariscente ed interessante della chiesa è il campanile che riconduce nella forma ad uno stile costruttivo tipicamente nordico. La decorazione pittorica, smembrata in seguito alla sconsacrazione, si compone di una serie di affreschi del pittore G. Moech, mentre nella parte superiore dell'altare maggiore è collocata la Deposizione, attribuita al Frigimelica. Parte delle tele sono conservate nella chiesa del S. Cuore e parte nei depositi della canonica. Dopo un restauro conservativo la chiesa è utilizzata oggi come sede per mostre e concerti.